I cosiddetti hormone boosters (stimolatori ormonali) sono quei supplementi/integratori che dovrebbero essere capaci di aumentare i livelli di alcuni ormoni con una presunta azione anabolica. In genere per questo si parla di GH-boosters, T-boosters e IGF-1 boosters, riferiti ai principali ormoni naturali con azione anabolica a livello muscolare.
Come meglio approfondito nella parte 2 dell’articolo sui miti del GH, i GH boosters si sono sempre dimostrati fallimentari. Dati i numerosi flop nell’industria degli integratori, ci si può aspettare che anche i T-boosters non abbiano utilità per potenziare le risposte anaboliche e l’effettiva crescita muscolare, ma la questione non sembra sia mai stata indagata molto a fondo.
Indice
Quali sono i principali T-booster?
Qui di seguito si riporta una lista dei più comuni integratori etichettati come T-boosters. Ce ne sono molti altri ma questi possono essere alcuni dei più rappresentativi. Con questo non si vuole intendere che funzionano, ma semplicemente che spesso vengono così proposti sul mercato.
- acido d-aspartico
- taurina
- carnitina
- magnesio
- zinco
- zenzero
- ZMA
- fieno greco
- mucuna pruriens
- ashwaganda
- tongkat ali
- shilajit
- coleus forskohlii (forskolina)
Lo studio di Clemesha CG et al (1)
Lo studio di Clemesha e colleghi (2019) ha fatto una bella indagine sulle varie e dubbie dichiarazioni espresse sugli integratori T-boosters confrontandole con quanto è stabilito/osservato nella ricerca scientifica, oltre che con le indicazioni delle linee guida sulla nutrizione e con i massimi livelli tollerabili dei micronutrienti.
L’aspetto interessante è che i ricercatori si sono immedesimati nella persona media alla ricerca di un T-booster sul web, e hanno preso in esame i primi 50 integratori che sono emersi nei risultati. A differenza della persona media però, il team ha voluto verificare l’effettiva scientificità dietro a certe dichiarazioni.
Sulle confezioni:
- il 90% dichiarava di “aumentare il testosterone”;
- il 50% di “migliorare la libido”;
- il 48% di “sentirsi più forte”;
Su PubMed:
- il 24,8% aveva dati che dimostravano un aumento di T;
- il 10,1% aveva dati che dimostravano una diminuzione di T;
- il 18,3% aveva dati che non mostravano variazioni di T;
- il 61,5 % non aveva dati sul loro effetto su T;
Questi integratori contenevano in media il 1.291% della RDA per la vitamina B12, l’807,6% di vitamina B6, il 272% di zinco, il 200% della vitamina B5 e il 187,5% di vitamina B3. Tredici prodotti hanno superato le massime dosi tollerabili di zinco, vitamina B3 e magnesio.
Nonostante la dichiarazione della FDA contro l’uso di integratori per il trattamento di problemi di salute, il 90% degli integratori “T-booster” ha affermato di aumentare il testosterone. Tuttavia, solo il 24,8% di questi aveva dati a supporto di tali affermazioni, sulla base dei loro componenti. Un totale del 10,1% conteneva componenti con dati a dimostrare un effetto negativo sul testosterone.
Molti contenevano dosi sovra-terapeutiche di vitamine e minerali, occasionalmente oltre il limite massimo tollerabile, con rischi associati. I pazienti devono essere informati che gli integratori “T booster” potrebbero non avere componenti con meccanismi [meccanismi di azione tali da] supportare le loro affermazioni.
Ma la crescita muscolare?
Nello studio non si parla di un tema che interesserebbe una delle popolazioni che più assume questi prodotti, cioè coloro che assumono questi integratori con l’idea di aumentare la crescita muscolare. Come riportato anche dagli autori dello studio, alcuni T-boosters effettivamente possono funzionare solo per aumentare i livelli di testosterone, il punto è che l’aumento è minimo e breve, e non supera i livelli fisiologici come invece avviene assumendo steroidi androgeni anabolizzanti: è il dare per scontato che “più T = più muscolo” che non sta in piedi, ma è comprensibile che questo ragionamento non sia proprio dell’utente medio alla ricerca della “pillola magica”.
Ma per il mantenimento muscolare?
Come spiegato in un altro articolo, è vero che la restrizione calorica provoca una declino del testosterone, ma le posizioni attuali suggeriscono che questo ormone non abbia una rilevante azione anti-catabolica in tali situazioni (escludendo la forma endogena) (2). Quindi anche se si scegliesse di assumere un T-booster realmente funzionante durante il cutting o la preparazione a una competizione, è largamente improbabile che questo concorra a salvare più muscolo di quanto già farebbe una dieta ben organizzata.
Ciò comunque non significa che la saggia selezione di un vero T-booster possa portare qualche beneficio, proprio perché il livelli del testosterone endogeno inevitabilmente calano, raggiungendo potenzialmente livelli da castrato (ipogonadismo funzionale) se si raggiunge una massa grassa a livelli da competizione, attraverso una prolungata e consistente restrizione calorica (3).
Conclusioni
Dall’analisi di Clemesha e colleghi emerge che solo 1/4 dei 50 più popolari integratori presentati come stimolatori del testosterone ha dimostrato questi effetti. Attorno a 1/3 di questi 50 mostra effetti nulli o addirittura negativi sui livelli dell’ormone, mentre il 60% non ha alcun dato a dimostrazione dell’efficacia per questi scopi.
Non solo, ma molti di questi hanno un contenuto di micronutrienti (vitamine e minerali) superiore ai limiti massimi tollerabili, il che può rappresentare un rischio per la salute.
Infine non risulta alcun dato nella letteratura scientifica a dimostrazione del fatto che quei pochi integratori che effettivamente possono aumentare i livelli di testosterone nel soggetto sano 1) lo facciano in maniera significativa, 2) lo facciano a lungo termine, 3) siano causa di un aumento della massa muscolare.
Rimane comunque possibile valutare quei pochi T-booster che funzionano da parte dei bodybuilder sottoposti a fasi di restrizione calorica per le preparazioni, non tanto per mantenere meglio il muscolo, ma per ottenere benefici da una potenziale normalizzazione dei livelli ormonali in una situazione in cui vengono negativamente alterati.
Riferimenti:
- Clemesha CG et al. ‘Testosterone boosting’ supplements composition and claims are not supported by the academic literature. World J Mens Health. 2019 Jun;37:e34.
- Mäestu J et al. Anabolic and catabolic hormones and energy balance of the male bodybuilders during the preparation for the competition. J Strength Cond Res. 2010 Apr;24(4):1074-81.
- Helms ER et al. Evidence-based recommendations for natural bodybuilding contest preparation: nutrition and supplementation.J Int Soc Sports Nutr. 2014 May 12;11:20.
Una risposta
Lo ZMA senza dubbio un integratore interessante, che merita la dovuta attenzione. Alcuni dei presupposti su cui si basa sono fondati scientificamente e l’utilit di una integrazione di zinco e soprattutto di magnesio riconosciuta da molti medici. Tuttavia, sperare di incrementare i propri livelli di testosterone del 30% con un semplice integratore, assai ottimistico. Sotto questo punto di vista lo ZMA non ha nulla da invidiare, nel bene e nel male, a tutti quegli integratori, come il tribulus terrestris, che promettono di migliorare significativamente la produzione endogena di testosterone, senza riuscire a mantenere quanto promesso. Ricordiamo infine che superare le dosi di assunzione consigliate, sperando di esaltare ancor di pi le presunte caratteristiche anaboliche dello ZMA, un atteggiamento sbagliato, controproducente e pericoloso per la salute.