Anche in questo quarto e ultimo capitolo parleremo di un tema di cui in genere non si parla, perché la teoria di base dell’allenamento con i pesi è sempre sbilanciata sull’idea che il ROM articolare completo sia sempre e comunque meglio del ROM parziale. Uno specialista della composizione corporea deve sapere che questa è un’idea troppo semplicistica e generalista.
In realtà il ROM articolare completo non rispetta sempre la mobilità articolare o la flessibilità soggettiva, e può esporre a stress o infortuni nei soggetti decondizionati, poco mobili e/o flessibili o iperlassi.
Ad esempio, potrebbe essere problematico per alcuni eseguire il pullover, le croci per il petto, o i dip alle parallele raggiungendo il massimo allungamento muscolare proprio per questi motivi.
I rischi del ROM completo dipendono molto dalla relazione con la cosiddetta curva della resistenza, concetto che spiega in quali angoli del ROM la forza dettata dal carico è più elevata. Il problema è rappresentato dagli esercizi con una curva discendente, cioè dove la tensione massima coincide con gli estremi articolari in cui avviene il picco di allungamento muscolare (pullover, croci per il petto, dip, panca piana, panca Scott, skull crusher ecc).
Come spiegato negli episodi precedenti, in alcuni angoli del ROM il muscolo target può essere meno stimolato perlomeno attivamente, quindi può convenire mantenere un ROM parziale che prevede solo tensione “attiva’’ evitando sia un allungamento eccessivo (che sconfina nei range passivi) sia un accorciamento eccessivo.
Il ROM parziale può essere anche valutato come tecnica di intensità (burn reps), in particolare con l’accumulo di fatica muscolare, in maniera da svolgere qualche ripetizione aggiuntiva e accumulare volume extra.
Cosa abbiamo capito in questo quarto episodio?
- Il ROM articolare completo non rispetta sempre la mobilità o la flessibilità soggettiva, e può esporre a stress o infortuni nei soggetti decondizionati, poco mobili e/o flessibili o iperlassi;
- Gli esercizi più a rischio sono quelli che combinano un ROM articolare completo e una curva della resistenza discendente, cioè dove la tensione massima coincide con gli angoli picco di allungamento muscolare;
- In certi casi può convenire mantenere un ROM parziale che prevede solo tensione “attiva’’, evitando soprattutto un allungamento eccessivo a livelli più rischiosi, e dove si sconfina nei range “passivi”.
- Il ROM parziale può essere anche valutato anche tipica come tecnica di intensità (burn reps), per aggiungere qualche ripetizione extra dopo il cedimento muscolare;