Attivazione muscolare nei movimenti davanti vs dietro la testa

La comune esecuzione di diversi esercizi di muscolazione dedicati ai deltoidi e alla schiena prevede anche movimenti di abduzione e adduzione dell’omero dietro la testa.

Uno dei possibili motivi per selezionare la variante di un esercizio dietro la testa piuttosto che davanti sta nelle differenze di attivazione e reclutamento muscolare.

Tale interesse è più specifico dei bodybuilder, i cui criteri di allenamento sono basati proprio sul lavoro selettivo dei muscoli o dei fasci specifici che intendono maggiormente coinvolgere. Molto spesso alcuni coach e autori speculano delle differenze di attivazione che però non coincidono con quanto osservato nella letteratura scientifica.

Esistono infatti diversi studi che hanno effettivamente valutato le differenze nell’attivazione muscolare, sia per i movimenti di trazione verticale che per quelli di spinta verticale, commentati sommariamente nell’articolo che sarà incentrato in particolare su questo aspetto.

Deve essere sempre considerato che l’elettromiografia in superficie (sEMG) presenta delle limitazioni per misurare il grado di attivazione selettiva di un muscolo, e non può essere usata come dato affidabile per predire chiaramente il potenziale di un esercizio nello sviluppare l’ipertrofia muscolare (1). Ciò comunque non significa che i dati elettromiografici non debbano essere presi in considerazione, con le dovute cautele.

Differenze di attivazione nelle trazioni verticali

I vari studi sul confronto tra le trazioni verticali davanti e dietro sono conflittuali.

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  • Lorenzo Pansini

    Lorenzo Pansini è natural bodybuilder, formatore, personal trainer e divulgatore scientifico specializzato in nutrizione sportiva (ISSN-SNS) e allenamento per il miglioramento fisico. Con oltre 10 anni di esperienza attiva nella divulgazione scientifica, è stato per anni referente tecnico per l'azienda leader Project inVictus con vari ruoli, e richiesto da altre importanti realtà del settore nazionale. È autore per testi e riviste di settore, come Alan Aragon's Research Review, redatta dal ricercatore e nutrizionista americano Alan Aragon.

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