Gli aminoacidi essenziali (EAA) risultano tra i supplementi non solo sportivi più comuni. Come per molti altri integratori di aminoacidi, il loro utilizzo infatti spazia dall’ambito clinico e geriatrico a quello sportivo.
Nel fitness e nel bodybuilding gli EAA sono piuttosto popolari ma, complice anche la disinformazione rafforzata dall’industria degli integratori, in gran parte dei casi sono usati a sproposito poiché non sono ben chiari le modalità e il contesto in cui utilizzarli con cognizione di causa.
Sulla base della più importante letteratura scientifica recente, l’articolo approfondisce l’utilizzo del supplemento non solo per finalità sportive, in maniera da offrire delle linee guida chiare e complete per il professionista e il consumatore, e permettere di capire come e in quale contesto utilizzarlo.
Quali sono gli aminoacidi essenziali (EAA)?
Secondo le vecchie definizioni gli EAA erano 8, ma più recentemente la lista è stata aggiornata aggiungendo l’istidina.
- fenilalanina
- isoleucina
- istidina
- leucina
- lisina
- metionina
- treonina
- triptofano
- valina
Sono definiti essenziali perché non possono essere sintetizzati dal corpo e richiedono quindi un approvvigionamento dall’esterno (1). Gli aminoacidi non-essenziali (NEAA) sono rappresentati dai restanti 11, e sono definiti tali semplicemente per la possibilità di essere sintetizzati endogenamente. In certe circostanze o particolari malattie, alcuni dei NEAA possono diventare essenziali, quindi assumono la denominazione di condizionatamente essenziali (CEAA): arginina, glutammina, glicina, cisteina, prolina e tirosina (2).
Le proteine alimentari (cibo proteico) sono composte per un rapporto variabile da EAA e NEAA, ma solo i primi sono ritenuti necessari per stimolare la sintesi proteica muscolare (MPS) (1), motivo per cui il supplemento a base di EAA liberi può essere valutato per la sua stimolazione anabolica.
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